Trasformazioni di calcio, media e società nel Bel Paese
È trascorso un quarto di secolo dagli ultimi Mondiali di calcio svoltisi in Italia. Solo gli adulti lo ricordano, molti giovani non erano ancora nati o erano piccolissimi quando negli stadi del Bel Paese si giocò “ITALIA ‘90”. Perché allora riparlarne?
Perché tre Dipartimenti universitari – Scienze sociali ed economiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, Scienze umane sociali e della salute dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”- hanno promosso un Convegno di studi a Roma, il prossimo 20 novembre, nel XXV anniversario di ‘ITALIA ‘90”.
Il Mondiale delle meraviglie. Soprattutto televisive: per la prima volta la mondovisione tramutò il video casalingo in una sorta di specchio magico, che forniva in diretta quotidiana gli eventi sportivi in vertiginosa accelerazione. Di fatto imponendo un radicale mutamento dei palinsesti televisivi, per far fronte alle nuove e crescenti aspettative di comunicazione sportiva. Trasmissioni come Galagoal, nata per seguire le gesta della Nazionale di calcio, riscosse picchi di audience impensabili, grazie alla conduttrice Alba Parietti ed al suo sgabello, che per la prima volta sancì l’alleanza fra calcio e intrattenimento. Fuori più che dentro il campo. Non a caso, “ITALIA ‘90” fu l’ultimo Mondiale che ammise il retropassaggio al portiere per far trascorrere il tempo….
Il Mondiale giocato in Italia avrebbe dovuto servire da spartiacque, sancire il secondo tempo delle magnifiche sorti e progressive per il Bel Paese, allora visto come un transatlantico la cui prua andava a solcare notti oceaniche, animata da uno sviluppo industriale da grande potenza economica. Direttore generale del Comitato organizzatore dei Mondiali di calcio fu Luca Cordero di Montezemolo, cui si chiese di rinnovare la scia di successo delle imprese di Azzurra all’America’s Cup. Entusiasmo, l’occhio spiritato di Totò Schillaci, le notti magiche, ma anche la delusione della finale mancata in quel pomeriggio da psicodramma che fu la partita Argentina-Italia, giocata a Napoli con Maradona pomo della discordia fra tifosi.
Un Mondiale controverso: fra le imprese deludenti della Nazionale italiana e la pubblicazione di un “Manuale per sopravvivere al Mondiale”. Fu una sorta di prova generale di fatti e misfatti del Bel Paese –oggi oramai notizie fin troppo frequenti: incubatore di scandali, improvvisazioni, sperperi, “cattedrali nel deserto”, opere incompiute, “morti bianche”, et similia. Un’occasione mancata, “ITALIA ‘90”. Purtroppo, un punto di non ritorno nelle relazioni fra calcio e malaffare. Storie di tutti i giorni nel Bel Paese, su cui non è mai troppo tardi riflettere e proporre alternative di sviluppo e civiltà…