Qualche anno fa, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, invitando il pubblico ad ammirare gli affreschi nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze, voluti da Giorgio Vasari, che vi lavorò dal 1555 al 1572, per glorificare la potenza di Cosimo de’Medici, ha parlato dell’“arte che parla o cerca di parlare”.
Per FARE CULTURA l’arte parla a tutti e lo fa in ogni occasione. L’arte è infatti un modo di leggere, in maniera diversa, i più svariati ambiti della nostra società, un linguaggio attraverso cui scoprire ciò che eravamo e comprendere ciò che oggi siamo.
L’arte intesa quindi come linguaggio universale in grado di rivolgersi prima di tutto alle giovani generazioni che, attraverso di essa, possono scoprire nuove affinità e competenze.
Arte intesa anche come vetrina prestigiosa e irrinunciabile in occasione di piccoli e grandi eventi per darle il giusto risalto in un paese, come l’Italia, nel quale il nostro patrimonio culturale può sempre rappresentarci come un’eccellenza assoluta.